Fiere Evento unico

Festival delle Radici Alvito – Festival delle Storie 13° edizione

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Luogo:Alvito (FR)

gratuito

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Il Festival delle radici è un viaggio, una visione, un percorso guidato da un metodo. Il Festival delle radici è un Festival diffuso, itinerante. È un progetto dell’Associazione Glocal Think la cui visione è legata al benessere e alla qualità della vita dei piccoli Comuni e delle loro Comunità. Benessere che passa attraverso lo sviluppo economico e sociale sostenibile. Nell’anno delle radici italiane nel Mondo il Festival celebra le Comunità italiane all’estero ma senza dimenticare il futuro dei piccoli Comuni che lottano contro lo spopolamento e la carenza di servizi. “Se non sei a casa, sentiti a casa” è il claim del 2024 del Festival che toccherà più di trenta comuni in due Regioni, Lazio e Campania. Le radici sono ricordi viventi e prendersene cura significa fare in modo che l’albero della vita possa prosperare, sono fili invisibili che intrecciano le storie, le tradizioni e le esperienze tramandate di generazione in generazione. Con il Festival ci immergiamo nell’essenza di queste connessioni celebrando il patrimonio culturale che ci lega al passato, mentre plasmiamo il nostro presente e costruiamo il futuro. Il Festi val delle radici quest’anno si contamina con il Festival delle storie per condividere esperienze, preservare le tradizioni orali, creare una rete che unisca Italia ed estero, che risani le ferite e ricostruisca la memoria collettiva, la storia di chi è partito e di chi è rimasto e di chi arriva, una storia comune che è storia d’Italia. I laboratori sono organizzati in collaborazione con l’Istituto Omnicomprensivo di Alvito – Istituto Tecnico Agrario.

 

PROGRAMMA DEGLI INCONTRI

 

Ore 11.30 Vittorio Macioce e Luigi Viglietta – Storie e volti di casa nostra

Un paese è anche di chi non c’è più. È rimpianti e promesse, occasioni perdute o prese al volo, per poco. È questo desiderio che ti prende ogni tanto di parlare con le ombre, che hanno storie infinite da raccontare. È per questo che in una mattina di fine agosto siamo qua, per tirare fuori dalle pieghe, e dalle cicatrici, dello spazio e del tempo i nostri morti. Lo facciamo insieme a voi, in un incontro aperto, per chiedervi se ricordate chi viveva questi luoghi. È un omaggio e un modo per non dimenticare.

 

Ore 22.00 Vincenzo Castaldo ed Emanuela Sica – Il canto delle radici Le storie servono ad arare la terra e la rendono fertile. Le storie mettono radici. Le storie sono un canto che arriva lontano e chiama nome per nome chi è andato via. Le storie parlano per chi non c’è più e per chi ci sarà. Il “Viaggiatore delle Radici” diventa cittadino dei luoghi che visita, integrandosi e vivendo autenticamente le tradizioni e i costumi locali, evitando protocolli e criteri standard senza identità. Il “Viaggiatore delle Radici” ama le anomalie, le dissonanze, quel qualcosa di unico che c’è in ognuno di noi. Questi non sono solo eventi ma strumenti potenti per divulgare i valori e gli obiettivi della Glocal Think, dimostrando come la cultura locale possa connettersi con il mondo, creando un impatto positivo e duraturo ed un modello di sviluppo per contrastare lo spopolamento invertendo la tendenza con soluzioni concrete.

Ore 22.30  – Giuseppe Marino- L’anima di un mercato 

 

Ore 23.00 Cesidio Iacobone, Vittorio Macioce – Il canto degli immigrati

Le canzoni dell’immigrazione italiana, in Europa e negli Stati Uniti: da “Santa Lucia lontana” a “Merica Merica”, da “Amara terra mia” a “Ciao amore ciao”. Un viaggio nella storia degli italiani che sono andati via e sono ancora orgogliosi delle proprie radici. Non so se ricordate quella scena di Good Morning Babilonia. È il film dei fratelli Taviani. Hollywood,  1913. È il tempo del muto. Griffith sta girando il suo capolavoro: Intolerance. Con lui lavorano due artigiani toscani, bravi a costruire, mani e cervelli in fuga da un’Italia in crisi economica. Non è facile stare lì. La reputazione degli italiani in quegli anni è bassa, molto bassa. Sono poveracci, sono stracci, sono lontani. Il capo scenografo è un americano, infastidito da questi due pezzenti che il regista ha voluto nel film, con il risultato di rubare lavoro alle maestranze californiane. Non importa che i due siano dei veri maestri nel trattare la pietra. L’insulto è quotidiano. Gli italiani lì oltreoceano sono tutti Dago, Guinea, Guido, Mario, Gino, sono puzzolenti e sovversivi, sfaticati e neri. “Gli italiani pancia al sole, e mani sulla pancia”. È dopo un altro sputo, un altro segno di disprezzo, che l’artigiano afferra il braccio del fratello e grida, urla, la sua rabbia, il suo orgoglio. “Queste mani hanno restaurato le cattedrali di Pisa, Lucca, Firenze…

Giorni

28 Agosto 24

28 Agosto 24

Orario

11:30 - 00:00

Informazioni/Da sapere

Località/Il posto

Indirizzo

Alvito, FR, Italia

Come arrivare

In auto: A1 (Milano-Napoli) uscita Frosinone. S.S. "dei Monti Lepini" direzione Sora. Superstrada Frosinone-Sora - uscita Sora. Superstrada Sora-Cassino ingresso Broccostella, uscita Vicalvi. S.S. "della Vandra" direzione Atina, bivio per Alvito. Bus: Linea Cotral s.p.a. - Capolinea Sora Stazione FS – Alvito Piazza Marconi , 10:30 In treno: Roma Termini 8.00 – Roccasecca stazione 9.31. Poi Autobus Roccasecca (9.45) – Sora Stazione (10.48). Poi autobus Sora Stazione FS – Alvito Piazza Marconi , 12.45

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