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Itinerario di 4 giorni

Ciociaria e Valle di Comino: Tesori Nascosti tra Storia, Tradizioni e Natura

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L'esperienza

L’esperienza

La Ciociaria è una terra di mezzo tra Roma e Napoli, ai piedi del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e merita di essere vissuta. I suoi paesi, le sue antichissime tradizioni, nascondono centinaia di storie di emigrazione che sono diventate storie di  riscatto.

Terra di fascino, custodisce veri gioielli artistici, certose ed abbazie, importanti siti archeologici, borghi medievali ben conservati, luoghi ricchi di storia, castelli, itinerari immersi nella natura e generosa tradizione enogastronomica.

La Ciociaria custodisce luoghi ancora incontaminati e sconosciuti: uno di questi è la  Valle di Comino, una corolla di piccoli paesi arroccati con resti di castelli e antiche torri. La Valle di Comino   ha una sua magia, conserva qualcosa di selvaggio e, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, si illumina con feste, eventi, rappresentazioni teatrali, concerti, sagre, grazie al ritorno di tanti emigrati e loro discendenti dall’estero.

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In pillole

Ricette della tradizione
Musei
Festa popolare
Castelli medievali
Campanili
Costume Ciociaro
Antiche Pasticcerie
Trekking
Cabernet
Atina doc

Itinerario

Ritorno alle Radici: Vivere il Passato nel Borgo dei Tuoi Avi

Benvenuto nel borgo dei tuoi avi, dove ogni pietra racconta una storia e ogni stradina cela antiche memorie di famiglia. Qui, non sarai solo un turista, ma un membro della comunità, accolto calorosamente dalle Autorità locali e dai parenti che ti aspettano con gioia.

Esplorerai i luoghi simbolo del paese, dalle antiche mura della Chiesa al suggestivo silenzio del Cimitero, fino agli archivi che custodiscono gelosamente i documenti storici della tua famiglia. Potrai immergerti nella tua genealogia, scoprendo atti di nascita, battesimo, matrimonio e morte, ritrovando così le radici della tua storia.

Incontri speciali arricchiranno la tua esperienza: abbraccerai il lontano parente di cui non sapevi nulla e ascolterai gli aneddoti di vecchi amici di famiglia, che ti faranno sentire a casa, anche se sei a chilometri di distanza.

Camminerai lungo gli antichi vicoli, respirando l’atmosfera di un tempo, e ti perderai nelle piccole piazzette illuminate dalle luci del tramonto, lasciandoti incantare dal lento scorrere del tempo.

Parteciperai alla vita quotidiana del borgo, assistendo alla funzione religiosa e passeggiando tra i colorati mercatini, dove potrai gustare i prodotti locali e vivere appieno le tradizioni del posto.

Il pranzo organizzato dai tuoi parenti sarà un’occasione unica per assaporare la cucina tipica locale, un viaggio nei sapori autentici della tua terra d’origine.

Al termine della tua visita, riceverai lo “SCRIGNO DEI RICORDI”, una preziosa scatola di legno contenente foto e documenti che ti accompagneranno nel tuo viaggio di ritorno, custodi della tua storia familiare.

Vivrai una giornata indimenticabile nel borgo dei tuoi avi, dove tutti si conoscono e ogni sorriso è un legame con il passato. E anche se è la prima volta che lo visiti, sentirai che quel luogo è sempre stato parte di te, regalandoti una sensazione di nostalgia e familiarità.

 

Posta Fibreno

da sempre luogo di incontro e meta di passeggiate domenicali per gli abitanti della Valle dove il tempo si è fermato. Potrai ascoltare le storie di vita degli antenati attraverso i racconti degli anziani seduti  sulla riva del lago che parlano di viaggi e di ritorni.

Qui, nella Riserva naturale del Lago di Posta Fibreno puoi fare un’ escursione affascinante e suggestiva, in parte su asfalto e in parte su sentiero-carrareccia. Attraversando una  passerella in legno puoi godere delle  limpide acque e le specie volatili che le abitano. Le vecchie barche arenate e quelle posteggiate creano un ambiente da luogo perduto che affascina e avvolge.

Da un piccolo giardino sul lago, con panchine e vista mozzafiato si giunge al sentiero natura che sale ripidamente in un affascinante sottobosco fino ad arrivare nel centro del paese per godere della vista del lago. 

Puoi visitare il Mulino ad Acqua con la sua affascinante cascatella e rivolgendosi ai pescatori, puoi fare un giro sulla tipica “naue”, imbarcazione caratteristica dal fondo piatto utilizzata dai tempi dei Sanniti, sino ad arrivare all’isola galleggiante citata da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia. Ancora oggi puoi mangiare in vecchie trattorie  in riva al lago come da antiche consuetudini, a base di ricette locali: lo spinarello, le rane e la trota del Fibreno.

Campoli Appennino

La città dell’orso e del tartufo. Il paese si erge ad anello sui bordi di una grande dolina carsica dove ospita un’Area Faunistica con cinque orsi bruni che vivono in semilibertà.

Da secoli i campolesi raccolgono e commercializzano il tartufo che cresce spontaneamente; si tratta del tartufo nero,conosciuto dal Settecento. Raccolto grazie all’aiuto dei cani, è venduto e utilizzato nella gastronomia locale. Prezioso e pregiato, raro e delicato, intenso e fragrante, il Tartufo di Campoli Appennino in passato veniva  dato in dono a principi e re quando si recavano in viaggio in Ciociaria.

La storia di questo prodotto spontaneo si fonde nelle origini del piccolo centro ciociaro, tanto da poter essere considerato il simbolo della cultura e della tradizione del paese.

In occasione della Festa del  Tartufo che si tiene da circa 40 anni nel mese di novembre, i discendenti dei campolesi all’estero tornano per fare incetta di salse e creme per portare via  i profumi della terra delle loro origini. Partecipare alla festa vuol dire immergerti nella vita del borgo: partecipare alla gara di ricerca dei tartufi, degustare i piatti della cucina locale e assistere agli spettacoli di musica popolare.

Monte San Giovanni Campano

Nel paese ciociaro puoi andare alla ricerca delle identità perdute. La fattoria ” ll Gallo Larino” rappresenta il primo esempio di fattoria didattica il cui unico obiettivo è la salvaguardia di animali estinti o a forte rischio estinzione. E’ l ”Arca di Noè della Ciociaria” dove il  proprietario, bancario di professione e allevatore per passione, riproduce  animali rari in via di estinzione: l’ovino quadricorna,la gallina ancona, il coniglio leprino,l’asino nero dei Monti Lepini, la capra bianca monticellana.

Diffusa anticamente nell’ex Stato Pontificio, scelta con astuzia dai contadini per la qualità delle sue uova e le sue capacità mimetiche, la Gallina Ancona deve il suo nome al porto di partenza. Sono stati gli emigrati italiani, che dal porto di Ancona partivano con in braccio questa  gallina per farla conoscere oltremanica e successivamente negli USA e in Australia. Nella fattoria scoprirai animali incredibili e potrai osservarli da vicino.  Puoi partecipare al pic nic organizzato sull’aia a base di prodotti tipici locali e sostenere l’Associazione che preserva e valorizza l’identità ciociara. 

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Alvito

Il borgo dal glorioso passato era la sede di Ducato nel XVI secolo e in seguito appartenuto al Regno di Napoli. Nel Settecento si producevano i dolci e i Torroni realizzati a mano di antiche ricette di scuola borbonica. Agli inizi del 900 un emigrato  si recò nella famosa pasticceria La TOUR di Roma, fornitrice di Casa Savoia ed apprese l’arte dolciaria dando una nuova veste al torrone, rivestendo la pasta reale con il cioccolato.

Ancora oggi non c’è una famiglia del paese che non abbia sulla tavola delle feste di Natale il Torroncino di pasta reale. I pacchetti incartati a mano con il sigillo di ceralacca vengono inviati in tutto il mondo per i discendenti degli emigrati.

Puoi degustare i caratteristice dolci  a seconda dei periodi dell’anno: torroncini, susamelli, rococò, mostaccioli, nei mesi da ottobre a febbraio, le “pastarelle” dai nomi settecenteschi: bocche di dama e cavaliere, delizie e deliziose, sospiri, biscotti ossa di morto. Nel periodo di Pasqua: caciate, pigne, colombe e in estate, il gelato.

Nelle pasticcerie ti aspetta la visita dei laboratori per inebriarsi dei profumi e partecipare attivamente alla realizzazione delle ricette. 

Atina

Un’importante testimonianza dell’ emigrazione da Atina verso la Francia è rappresentata dal Museo dell’ Académie Vitti, la prima scuola di pittura femminile fondata a Parigi nel 1889 dalle tre sorelle  Caira emigrate da Atina. Una storia di riscatto sociale di tre donne che hanno combattuto il maschilismo dell’epoca  riuscendo ad ottenere un posto di rilievo nella storia dell’arte entrando in contatto con  grandi artisti come Gauguin e Picasso.

La storia viene raccontata anche in un libro “Madame Vitti”. All’interno della Casa Museo puoi vedere foto, oggetti e bozzetti di disegni di “modelli umani nudi”.

Puoi partecipare a lezioni  e corsi per imparare la tecnica del  disegno.

Picinisco

Nel paese di Picinisco ha sede l’azienda agricola di un avvocato imprenditore scozzese che è tornato a vivere nel luogo di origine degli antenati ed ha acquistato l’intero borgo dove erano nati i nonni emigrati in Scozia negli anni 20, per ridargli nuova vita. Vivrai una immersione totale nella vita del borgo, potrai visitare la cantina, passeggiare tra i filari di Maturano e l’oliveto  e degustare i piatti della tradizione locale, il miele, le marmellate e l’olio extravergine di oliva.

San Donato Valle di Comino

Le storie dei tanti Sandonatesi nel mondo sono storie e ritratti di una generazione di italiani. A Boston hanno fatto fortuna diventando imprenditori, ristoratori, raffinati artigiani, i loro discendenti sono ora docenti universitari, dottori e ministri dello stato del Massachusetts.

L’albero di Natale di Rockefeller Center a New York è una storia sandonatese.  Lo portò  Cesidio Perruzza che  a vent’anni, nel 1901, si era imbarcato verso gli Stati Uniti in cerca di lavoro. Un giorno si presentò al cantiere con un abete alto sei metri. Era il suo modo per dire: siate felici, ragazzi, abbiamo un lavoro in tempi di Depressione.

Perruzza faceva parte di quella squadra di operai italiani che negli anni avrebbe tirato su letteralmente Manhattan, non solo il Rockefeller Center ma il tribunale a Foley Square, la metropolitana sulla Sixth Avenue, il primo Madison Square Garden e il palazzo delle Nazioni Unite.

La moglie di Perruzza e quelle degli altri lavoratori italiani realizzarono a mano le ghirlande e raccolsero file di mirtilli rossi con cui adornare l’albero. La storia di Cesidio e di altri sandonatesi nel mondo puoi viverla nel Museo  del ‘900 e della Shoah. Il museo ti farà rivivere l’esperienza della seconda guerra mondiale, della Shoah, del fascismo e dell’emigrazione attraverso percorsi interattivi. L’emigrazione viene raccontata con storie, foto e documenti originali.

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Montecassino

Primo monastero e faro della civiltà occidentale. Fondato nel 529 d.c.  da San Benedetto da Norcia, uno dei patroni d’Europa, fu distrutto diverse volte nel corso dei secoli. Dopo il disastroso bombardamento della seconda guerra mondiale, è stato ricostruito ed è divenuto il simbolo della ricostruzione del dopoguerra. Visiterai i chiostri dell’Abbazia, la tomba di S.Benedetto e S. Scolastica,  la suggestiva cripta  rivestita di stupendi mosaici dorati e la biblioteca ancora oggi centro del sapere mondiale

Inoltre, nei terreni che circondano l’Abbazia, si produce la Birra Montecassino che ha il primato di essere la birra d’Abbazia più antica d’Europa. Qui si  coltiva l’orzo  secondo le antiche tradizioni Benedettine e  nel birrificio situato nelle antiche masserie  potrai degustare i piatti storici: la Carbonara “Montecassino Battle” il piatto dei soldati americani durante la guerra.

Colle San Magno

Il piccolo paese di montagna  è stato un importante retrovia tedesca per il fronte di Cassino durante la II guerra mondiale (depositi di munizioni, cucine da campo, stazioni radio, ospedali militari). Visiterai il “Museo ViVo della Memoria” che racconta la Storia della Guerra con foto, video e immagini dei testimoni,  storie di emigrazione, storie locali,documenti fotografici di vita, lavoro e tradizioni. Nella Sala dell’assenza viene descritta la mancanza di affetti, casa, cibo per coloro che erano partiti per la guerra e per emigrare.

Casamari

L’Abbazia di Casamari è uno dei migliori esempi in Europa di architettura cistercense, è stata fondata dai monaci benedettini nel 1035 nel territorio che ha dato i natali a Caio Mario terzo fondatore di Roma. Visiterai il giardino interno che riproduce l’armonia e la bellezza del cosmo, il magnifico chiostro, il refettorio, la biblioteca e il museo. Una sosta d’obbligo è la farmacia e la liquoreria dove troverai la tintura imperiale,  un elisir di erbe prodotto dai cistercensi da antiche tradizioni monastiche. Solo un monaco ne conosce la ricetta che poi viene tramandata al fratello più giovane che prenderà il suo posto. 

Trisulti

Visita alla Certosa di Trisulti, per secoli una preziosa fucina di elisir. Il silenzio rassicurante della Natura conserva  la ricchezza artistica del monastero e la Farmacia settecentesca, dove i monaci ottenevano farmaci dalle piante officinali  Affreschi, tele, stucchi, un altare preziosissimo, cori intagliati con grottesche e animali fantastici, fanno di questo monastero un raro gioiello d’arte. A pochi passi dalla Certosa potrai vivere l’esperienza di raccolta delle erbe officinali e aromatiche per imparare a riconoscerne le peculiarità e proprietà. Seguirà una visita nella liquoreria vincitrice della medaglia d’oro  ai World Drinks Awards: nelle categorie di Herbal Liqueur e Anise Liqueur rispettivamente  come i migliori in Italia e al mondo

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